domenica 6 novembre 2016

L'anteprima.


Concluso l’IBE di Rimini ed avendo avuto l’occasione di poterlo visitare, ne approfitto per scrivere alcune righe riguardanti uno dei due autobus che ho cercato di osservare e “studiare” con maggior attenzione: non sto parlando dell’IvecoBus Evadys del quale, da profondo amante delle corriere, sono stato attratto a prima vista, ma del Menarinibus Citymood, l’autobus “classe I” che entrerà in servizio in Romagna nel corso del 2017, segnando un primato: si tratterà infatti del lotto più numeroso di autobus dello stesso modello mai entrato in servizio nel corso di uno stesso anno presso una delle aziende romagnole di TPL, ben 31 esemplari, andando ad oltrepassare il posto detenuto del primo lotto di Irisbus 399E.12.35 MyWay immesso in servizio da ATR Forlì nel 2003, formato da 30 mezzi (attuali vetture 20700-20729).

Il Citymood è stato presentato per la prima volta dall’allora “BredaMenarinibus” nelle giornate del 26 e 28 novembre 2013, presso gli stabilimento di via S.Donato a Bologna, in occasione della manifestazione “CityToCity Days Preview”. E’ di fatto l’erede dell’Avancity Plus, autobus non presente in nessuna delle aziende operanti in Romagna, nonché attualmente la vettura ammiraglia della neonata IIA, Industria Italiana Autobus.
Si tratta di un autobus prodotto nelle taglie da 10, 12 ed in versione snodata da 18 metri, con alimentazione a gasolio per tutte e tre le tipologie, alla quale cui si aggiunge la versione a metano per i 10 e 12 metri. Del 12 metri è prevista anche una versione elettrica, come noto prodotta in collaborazione con l’umbra “Rampini”, denominata “E120”.
Scendendo nel dettaglio possiamo dire che si tratta di vetture la cui scocca è costruita in profilati di acciaio al carbonio con l'estetica esteriore che è caratterizzata dalle forme rotondeggianti, poco percettibili nella parte anteriore e sulle fiancate (a prima vista sembra squadrato), più decise nella parte posteriore.
Le rotondità compaiono anche nei gruppi ottici con quelli anteriori messi in risalto dal fatto di essere inseriti all'interno di due pentagoni irregolari a forma di “7” o di "L ribaltata", ben visibili in quanto dotati di una colorazione differente rispetto a quella della carrozzeria.
Le vetrate sono ampie, con il parabrezza anteriore di forma curva, leggermente bombato.
L'accesso a bordo avviene grazie a tre porte rototraslanti a doppia anta, con comando di tipo pneumatico; la versione a due porte viene prodotta solamente su richiesta.
Salendo dalla porta anteriore di può ben osservare il posto di guida che è pressoché identico a quello dell'Avancity Plus, se non fosse per il fatto che sono scomparse le strumentazioni di tipo analogico (esempio il conta km), sostituite da un doppio display LCD a colori.
Le strumentazioni sono essenziali e semplici, le principali posizionate sul cruscotto (esempio i comandi per luci, porte, o tastiera del cambio), le rimanenti nelle plance posizionate al di sotto o al di sopra del finestrino del conducente.
Il vano passeggeri è molto spazioso ed ampio anche in larghezza; si restringe in prossimità della porta posteriore per lasciare spazio al vano motore.
Le ampie vetrate assicurano molta luminosità, garantita anche da luci interne a led nel caso in cui nell'ambiente esterno la luce fosse scarsa o assente, ad esempio nelle ore notturne.
A livello meccanico possiamo dire che questi Menarinibus Citymood sono mossi dal noto motore FTP Cursor 9 alimentato a Gasolio con l’aggiunta di Ad-Blue, erogante una potenza massima di 228 Kw, rispecchiante la normativa Euro 6. I relativi parametri di emissione sono raggiunti grazie al sistema HI-eSCR che non rende necessario il ricircolo dei gas di scarico, ma il solo impiego di Ad-Blue. Lo stesso sistema fa sì che non sia necessaria la re-iniezione di carburante per rigenerare il filtro anti particolato.
Al motore è associato ovviamente un cambio di tipo automatico, o lo ZF Ecolife a sei marce, in alternativa vi è il Voith Diwa 6 a 4 marce.

La fortuna che abbiamo avuto è stata quella di poter osservare, all'interno dell'ampio stand di IIA-Menarinibus presente al salone riminese dell'autobus, il Citymood a gasolio da 12 metri in colorazione bianca, la stessa con la quale saranno consegnati (salvo imprevisti impossibili) i 31 mezzi di questo modello che entreranno a far parte della flotta di Start Romagna.
Se la parte esterna non dovrebbe essere molto differente da quella che abbiamo potuto ammirare, quello che ora ci intriga è l'attesa di sapere e vedere quelli che saranno gli allestimenti che caratterizzeranno le vetture circolanti nelle nostre città.
La macchina dimostrativa era ad esempio equipaggiata con indicatori di percorso a marchio Aesys, con il pannello anteriore che presentava la sezione per il numero a led "full color" e con quello laterale capace di ospitare anche la destinazione.
La maggior parte delle ultime forniture riguardanti i bus da 10 e 12 metri giunte a partire dal 2014 ha fatto riscontare la presenza di un pannello anteriore a led arancio di dimensioni 200x24, oltre a due porta numero posizionati uno lateralmente, l'altro posteriormente.
Chissà come saranno quelli scelti; e se fossero a led bianchi?
Altra curiosità riguarda le sellerie: se non erro nessuno dei Citymood presenti nello stand era dotato di Fainsa Metropolis, tipologia presente su tutti i bus urbani/suburbani che Start ha commissionato negli ultimi anni, scelta ad esempio per i Citelis CNG della serie 10432-10442, per i VivacityPlus CU CNG matr. 21070-21073 e per l'Urbanway matr. 10444.
A proposito: quanti posti a sedere avranno le vetture romagnole?
Altre cose che scopriremo col tempo saranno le matricole aziendali assegnate a queste vetture, senza contare le assegnazioni in linea postume alla loro immissione.
Come sempre, chi vivrà vedrà.

Concludendo un parere personale. Come detto in altre occasioni non sono mai stato un amante del Citymood, forse causa la sua estetica. Il posto del conducente non è nulla di nuovo, semplice e forse un po' spartano, ma fornisce ampia visibilità a chi guida, anche se il montante di sinistra lascia una porzione di vuoto visivo.
La cosa che mi ha colpito è lo spazio interno: sembra davvero tanto. Speriamo che questo fattore li renda molto versatili e funzionali.

Nell'attesa di vederli sulle nostre strade, o magari di provarli in linea, colgo l'occasione per inserire una mia immagine del Citymood esposto alla fiera di Rimini, nella versione 12 metri a gasolio, corredata da 2 interrogativi.
Che sia questo è lo stesso veicolo impiegato nelle prove avvenute la scorsa estate a Bologna?
Ma soprattutto, complice anche la livrea bianca, tra qualche anno ce lo ritroveremo in una delle nostre città, magari acquistato come veicolo "ex novo”?

Francesco Gardini - 30/10/2016

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